Come si classifica un diamante? Quali sono i criteri per comprenderne il valore?

Quando siamo in procinto di acquistare un diamante, che sia  da investimento o montato su un  gioiello, dobbiamo ricordarci di chiedere sempre le sue caratteristiche.

Vi verranno detto ovviamente la CARATURA, il COLORE, la  PUREZZA e il TAGLIO.

Nei video su Facebook e Instagram ci siamo già addentrati nei concetti di alcuni di questo aspetti e oggi ci dedicheremo al taglio.

In pratica che cos’è?

Il taglio è la forma fisica che viene data alla pietra attraverso la levigatura effettuati dagli intagliatori.

La forma fisica estetica racchiude all’interno una serie di regole per garantire delle proporzioni ben precise. Queste proporzioni hanno lo scopo di riflettere nel miglior modo possibile la luce che attraversa il diamante.

Va da se che il mestiere dell’intagliatore richiede precisione, pazienza e molto molto rischio poiché in questa fase specifica il diamante potrebbe scheggiarsi, rompersi o essere molto lontano da valori di taglio congrui a rispettare le regole della fisica.

L’occhio non esperto potrà apprezzarne le sue linee sommarie e superficiali: forma a smeraldo, a cuore, a goccia, triangolare… e brillante.

Si, perché brillante e diamante non sono sinonimi.

Il brillante è uno dei tagli che si possono effettuare sul diamante. Si chiama brillante proprio perché la sua struttura permettere alla luce di brillare nel miglior modo possibile.

Dopo avervi aiutato in modo molto semplice ma efficace su uno dei temi più sberluccicanti, vi diamo appuntamento alle prossime tips super interessanti!

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